• Introduzione al software per radioastronomia RadioUniversePRO dei radiotelescopi SPIDER

    RadioUniversePRO è il software più avanzato mai sviluppato per fare vera radioastronomia con radiotelescopi compatti: offre tutta la potenza necessaria a controllare i diversi componenti del radiotelescopio ma con una interfaccia immediata e facile da usare. Non devi preoccuparti di usare programmi diversi, RadioUniversePRO è la tua intuitiva interfaccia di controllo e acquisizione dati per il radiotelescopio.

  • Come funziona un radiotelescopio? Radiotelescopi SPIDER

    Come funziona un radiotelescopio? Scopri come le nostre tecnologie ti consentono di avere un sistema conveniente per catturare ed analizzare le onde radio in arrivo dallo spazio: effettuiamo progettazione, integrazione e test.

  • Costruire un radiotelescopio

    Vuoi costruire un radiotelescopio? Il nostro team è in grado di spedirti e installare uno o più dei nostri radiotelescopi: ecco cosa devi sapere in anticipo.

  • I risultati dei radiotelescopi: spettri, cross-scan e radio mappe

    Quali risultati possiamo ottenere utilizzando un radiotelescopio? In questo articolo trovate spettri, cross-scan e radio mappe che potete registrare con i radiotelescopi SPIDER. Quando effettuiamo una fotografia di un oggetto dell’Universo, utilizziamo solitamente una camera digitale che presenta molti pixels (solitamente diversi milioni). Quindi, quando effettuiamo la posa, nello stesso momento la luce che riceviamo “illumina” i diversi pixel: ognuno di essi registra luce che arriva da zone diverse del cielo. Quando invece utilizziamo i radiotelescopi, riprendiamo segnale in arrivo da una singola area di cielo (solo i grandi radiotelescopi professionali possono avere più LNA), proprio come se la nostra camera avesse un solo pixel.

  • Introduzione alla radiointerferometria

    La radiointerferometria è la tecnica avanzata sviluppata dai radioastronomi per utilizzata molte antenne piccole invece di una troppo grande. Infatti, quando pensiamo ad un radiotelescopio, immaginiamo uno strumento di enormi dimensioni, dotato di una grandissima parabola che raccoglie le onde radio in arrivo dallo spazio. Utilizzando molti radiotelescopi più piccoli, la radiointerferometria migliora i risultati della ricerca in radioastronomia e consente l’uso di radiotelescopi più economici.

  • Cos’è la radioastronomia?

    Cos’è la radioastronomia? E’ l’affascinante scienza che studia l’Universo catturando l’emissione radio da oggetti celesti come il Sole, la Via Lattea, pianeti, galassie e nebulose. In questa presentazione Filippo Bradaschia, cofondatore di PrimaLuceLab, fa una panoramica sulla storia della radioastronomia e sulla fisica di base. Quindi introduce le più importanti sorgenti radio nell’Universo e i radiotelescopi SPIDER di PrimaLuceLab che consentono a qualsiasi scuola, università, museo o istituto scientifico di fare vera radioastronomia con radiotelescopi potenti ma compatti e facili da usare.

  • Il Sole radio

    Il Sole è una delle sorgenti radio più forti in cielo: se la parte del Sole che emette maggiormente nelle lunghezze d’onda del visibile è detta fotosfera, le frequenze radio nascono nella cromosfera e nella corona quindi nell’atmosfera solare. La superficie solare presenta una temperatura di circa 6000K e, anche se gas a questa temperatura emettono maggiormente lunghezze d’onda nelle frequenze della luce visibile e dell’ultravioletto, grazie alla sua vicinanza possiamo registrarne anche l’emissione radio.

  • I più grandi radiotelescopi nel mondo

    I più grandi radiotelescopi nel mondo sono usati dai radioastronomi professionisti e spesso li potete anche visitare. I radiotelescopi macchine straordinarie, dotate di gigantesche parabole o varie antenne, progettate per lavorare da sole o in interferometri. Vengono utilizzati per studiare nelle frequenze delle onde radio gli oggetti dell’Universo ma spesso vengono usati anche per il monitoraggio delle sonde spaziali o per gli studi dell’atmosfera terrestre. Vediamo qui una breve lista di alcuni tra i più grandi radiotelescopi nel mondo con una breve descrizione per ogni strumento.

  • Le componenti dello spettro elettromagnetico

    Il mondo è esattamente come lo vediamo? Non è così semplice. Ad esempio alcuni animali, come le api, riescono a vedere parti dello spettro elettromagnetico che noi non riusciamo a vedere (come la luce ultravioletta o quella infrarossa): a loro il mondo non appare come a noi. I nostri occhi infatti sono sensibili a lunghezze d’onda comprese tra 400 e 700 nanometri (1 nanometro corrisponde ad un milionesimo di millimetro). Invece lo spettro elettromagnetico è composto da molti tipi di onde di cui il visibile è solo un’area ristretta.