Le componenti dello spettro elettromagnetico
Il mondo è esattamente come lo vediamo? Non è così semplice. Ad esempio alcuni animali, come le api, riescono a vedere parti dello spettro elettromagnetico che noi non riusciamo a vedere (come la luce ultravioletta o quella infrarossa): a loro il mondo non appare come a noi. I nostri occhi infatti sono sensibili a lunghezze d’onda comprese tra 400 e 700 nanometri (1 nanometro corrisponde ad un milionesimo di millimetro). Invece lo spettro elettromagnetico è composto da molti tipi di onde di cui il visibile è solo un’area ristretta:
Onde radio: sono caratterizzate dalle maggiori lunghezze d’onda, superiori a 1 millimetro. Le onde radio a maggiore frequenza sono dette microonde.
Infrarosso: con una lunghezza d’onda compresa tra 1mm e 700nm, noi umani non lo possiamo vedere ma lo percepiamo come calore sulla pelle.
Luce visibile: con lunghezza d’onda compresa tra 700 e 400 nm, è la parte dello spettro elettromagnetico che possiamo vedere e che si esprime attraverso i colori dell’arcobaleno.
Ultravioletto: ha una lunghezza d’onda compresa tra 400 a 10 nm ed è il responsabile delle nostre abbronzature.
Raggi X: caratterizzati da lunghezza d’onda compresa tra 10 e 0,01 nm, sono molto importanti per l’applicazione medica in quanto vengono usati per la diagnostica medica.
Raggi gamma: con lunghezza d’onda inferiore a 0,01 nm, sono quelli dotati di maggiore energia.
Questo vuol dire che se vogliamo studiare l’Universo nell’ultravioletto ci basta costruire un telescopio per queste lunghezze d’onda, dotarci di una camera sensibile all’ultravioletto e puntarlo verso il Cielo? No in quanto l’atmosfera della nostra Terra agisce da filtro bloccando gran parte della radiazione elettromagnetica tranne quella visibile e quella delle onde radio. Ecco perchè è possibile utilizzare radiotelescopi da terra mentre per studiare altre frequenze è necessario costruire appositi telescopi e mandarli nello spazio come satelliti. Nello spettro elettromagnetico, la finestra radio è estesa da circa 15 MHz (lunghezza d’onda di circa 20 metri) a 30 GHz (lunghezza d’onda di circa 1 cm). Questi limiti non sono definiti nettamente in quanto variano con l’altitudine, con la posizione geografica e con il tempo.